Trasformare una necessità in opportunità. Così si può sintetizzare il senso che sta alla base del “Regio Metropolitano” (o “Regio Met” come suggerito dal Direttore artistico Sebastian Schwarz) presentato nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa presso la Galleria “Francesco Tamagno” antistante il teatro Regio.
Trentatré appuntamenti tra opera, balletti, concerti sinfonici e corali e mostre che costituiranno la programmazione della fondazione torinese tra Ottobre e Settembre. Alle difficoltà derivanti dalla pandemia, alle restrizioni di pubblico legate ai protocolli sanitari (ricordiamo che attualmente i nostri teatri hanno una capienza limitata alla metà e comunque sino ad un massimo di cinquecento persone), il Regio deve infatti anche affrontare le limitazioni dettate dagli ingenti lavori di aggiornamento tecnico del palcoscenico.
Archiviata positivamente l’esperienza estiva del “Regio Opera Festival” presso il cortile del Palazzo dell’Arsenale (iniziativa che si ripeterà anche l’anno prossimo), il commissario straordinario Rosanna Purchia e Sebastian Schwarz hanno lavorato alacremente per garantire, seppur nell’indisponibilità del teatro, la continuazione della programmazione. Grazie alla creazione di una fitta rete di collaborazioni con dodici partner, i vertici del Regio hanno presentato un cartellone artistico con proposte ripartite in vari punti della città: gli auditorium “Giovanni Agnelli”, “Arturo Toscanini” e quello del grattacielo di Intesa Sanpaolo, il salone del Conservatorio, i teatri “Alfieri” e “Colosseo”.
Agli spazi abitualmente adibiti allo spettacolo, si alternano anche luoghi insoliti per tematiche musicali: è il caso della Chiesa del Santo Volto, delle Officine Grandi Riparazioni, dell’Accademia Albertina, di Palazzo Reale, dell’Archivio di Stato e del Museo Egizio. Il reticolato “metropolitano” ideato dal Regio si propone così di portare la musica in ogni luogo della città offrendo spettacoli di alto livello artistico a prezzi tutto sommato popolari. Con l’unica eccezione dell’“Aida” presentata all’auditorium del Lingotto in un’esecuzione in forma di concerto nella ricorrenza del 150° anniversario della prima esecuzione a Il Cairo e dei cento anni della morte di Caruso, l’impossibilità di utilizzo del teatro ha limitato la programmazione a spettacoli in gran parte sinfonico – corali. Di qui la difficoltà, come spiegato da Guido Mulè direttore generale del teatro, di coinvolgere nelle attività anche le maestranze tecniche. Musica ma non solo: il Regio infatti contribuirà anche a mostre tematiche all’Archivio di Stato (“Regio contemporaneo”), all’Albertina (“Disegnare la città. L’Accademia Albertina tra Ecletismo e Liberty”), a Palazzo Reale (“Stanze teatrali”), al Museo Egizio (“Aida, figlia di due mondi”). Intanto, come ha confermato Rosanna Purchia, i lavori in teatro sono stati avviati e a Febbraio finalmente anche il pubblico torinese potrà tornare nell’amata sala di Carlo Mollino. I cantieri infatti proseguiranno fino al 2023 secondo un cronoprogramma suddiviso in lotti che consentirà la riapertura del teatro.
Tra un paio di anni, al termine degli interventi, vedremo anche una caffetteria in Piazza Carlo Mollino, “un luogo oggi poco frequentato – come ha affermato la Purchia – unico al mondo per la convivenza di architettura diverse”. Intanto sembrano migliorare i conti economici della fondazione: risanate le voci delle spese correnti, rimane una situazione debitoria patrimoniale alla quale si spera di poter mettere mano grazie ai venti o venticinque milioni di Euro derivanti dal fondo di ripartizione destinato dal Governo alle fondazioni lirico – sinfoniche. Per il 20 Ottobre, al termine del mandato amministrativo del commissario straordinario, è già stata fissata la data di presentazione della stagione lirica del teatro che andrà da Febbraio a Dicembre del 2022.
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REGIO METROPOLITANO _ 33 appuntamenti in 12 luoghi dal 16 ottobre 2021 al 26 gennaio 2022.pdf | 860.84 KB |