Lo scorso 14 maggio i vertici della Fondazione Teatro Coccia hanno presentato la Stagione Lirico-Sinfonica 2018-2019 e nonostante le problematiche legate alla nomina del nuovo Direttore - ruolo al momento ancora vacante - in sostituzione di Renata Rapetti, dimissionaria lo scorso febbraio, hanno confermato la grande volontà di continuare a crescere artisticamente e qualitativamente come ha fatto con successo negli ultimi anni. In effetti cade subito all’occhio l’aumento dei titoli d’opera dai cinque della scorsa stagione agli otto della prossima. Altro segnale non trascurabile è dato dall’aver anticipato la presentazione della nuova stagione, così da dare tempo agli appassionati di organizzarsi le eventuali trasferte liriche prima dell'estate. Dal punto di vista prettamente artistico va segnalato l’interessante nome di Roberto De Candia quale protagonista di Rigoletto, primo titolo d’opera che andrà in scena il 5 e 7 ottobre. Il celebre baritono pugliese, sino a “ieri” specializzato nel repertorio buffo, da un paio d’anni a questa parte ha iniziato ad aggiungere al suo repertorio anche alcuni ruoli verdiani, quali Renato nel Ballo in Maschera, Falstaff e prossimamente a Novara, appunto Rigoletto. Ulteriore spunto d’interesse è dato certamente dalla messa in scena di The Beggar's Opera; un’opera tanto bella quanto desueta che verrà rappresentata in un allestimento frutto di una coproduzione fra diversi teatri europei e che potrà vantare la prestigiosa regia di Robert Carsen.
Molto importante anche la nascita di un’Accademia di Canto Lirico del Teatro Coccia che per la prossima stagione si avvarrà della collaborazione di Federico Longhi e lavorerà alla preparazione di una nuova produzione di Gianni Schicchi.
Per ulteriori dettagli vi invitiamo a leggere di seguito gli interventi che vi riportiamo pressoché integralmente e che si sono susseguiti alla conferenza di presentazione a cura di Alessandro Canelli, Sindaco di Novara, il Presidente della Fondazione Teatro Coccia, Carmen Manfredda e di Matteo Beltrami, nominato pro tempore Direttore Artistico.
“Il teatro va avanti anche se manca il direttore”. Con queste parole Alessandro Canelli, Sindaco di Novara, rassicura la platea di giornalisti sul fatto che il ruolo guida del Teatro Coccia sia ancora vacante dopo le dimissioni di Renata Rapetti, e sostanzialmente apre la conferenza stampa di presentazione della prossima stagione lirico sinfonica della Fondazione Teatro Coccia di Novara. Lo stesso Canelli prosegue: “manca il direttore, ma come avrete visto, nelle scorse settimane è stata individuata comunque una figura che ne faccia le veci da un punto di vista artistico – il M° Matteo Beltrami – in attesa di individuare il direttore ex art.25 dello statuto, che è quello che mette insieme sia le competenze artistiche che manageriali. Il teatro va avanti, i lavoratori continuano a lavorare, la stagione viene programmata e oggi presentata, quindi non c'è nessuna apocalisse in corso. Il teatro sta marciando: noi speriamo di individuare nel più breve tempo possibile la figura che potrà condurlo nei prossimi anni anche da un punto di vista manageriale. Non vedo particolari problematiche se non quella di andare a mettere a posto una serie di situazioni che da un punto di vista giuridico sono state sottovalutate negli anni scorsi. Perché molto spesso la forma fa sostanza. E alcuni aspetti statutari non sono stati, tra virgolette, rispettati. Ma noi li andremo a mettere a posto piano piano. È stato iniziato un lavoro, nel corso dell'ultimo anno e mezzo, di forte attenzione a questi aspetti che purtroppo gli scorsi anni sono stati sottovalutati. Siccome noi vogliamo avere un teatro perfetto dal punto di vista normativo, della trasparenza, della legalità, degli aspetti giuridici per evitare che poi succedano cose spiacevoli, questo è il lavoro che ci siamo messi in testa di fare e che stiamo facendo. Accanto a questo è evidente che poi ci vuole anche la sostanza, e la sostanza è fatta dall'offerta culturale, dagli spettacoli che oggi saranno presentati dagli organi della fondazione; e di quest’ultimo aspetto è sovrano il pubblico. Quindi sarà il pubblico l'anno prossimo che ci dirà se le scelte che sono state fatte dal punto di vista artistico saranno state positive o negative. Ma io confido che l'organizzazione di questo teatro, che non nasce ieri ma che arriva da tanti anni di attività, tanti anni di lavoro, saprà meritarsi il plauso di tutti. Buona stagione a tutti!”
Alle parole del Sindaco si sono susseguite quelle del Presidente della Fondazione, l’ex magistrato Carmen Manfredda: “vorrei innanzi tutto fare un ringraziamento a tutti i partecipanti, in particolare agli organi di stampa, devo però precisare che si tratta di un ringraziamento mediato perché attraverso la stampa vorrei ringraziare il nostro pubblico, vorrei ringraziare la città di Novara e il pubblico del Cittadino che ci segue da tanti anni e davvero sostiene i programmi culturali della Fondazione Teatro Coccia. Il secondo ringraziamento, estremamente sentito, lo vorrei fare ai tredici dipendenti della fondazione; sono pochi ma hanno speso da anni la propria vita e i propri sacrifici per l'esistenza e la sopravvivenza di questo teatro. Sopravvivenza che è assolutamente garantita: non abbiate alcun dubbio in proposito. Il teatro Coccia è una struttura assolutamente sana.
In quest'ultimo anno è stato compito e volontà del consiglio di amministrazione, portare la Fondazione Teatro Coccia al traguardo del completo adeguamento normativo di tutta la struttura del teatro, ma anche della gestione del personale, della tutela dei lavoratori e di tutte quelle norme di cui il consiglio di amministrazione è il garante dell'osservanza dello statuto. Detto questo devo dire che affidiamo il nostro sogno di rinnovamento culturale, non solo musicale, alla gestione del direttore artistico Matteo Beltrami. Voi sapete che in attesa di poter nominare il direttore ex articolo 25 dello statuto, Matteo Beltrami è stato da me protempore incaricato di progredire nella direzione artistica della Fondazione Teatro Coccia: a lui lascio la parola e affido il sogno musicale di questo teatro."
Matteo Beltrami: "grazie al Presidente Manfredda. Devo dire che è in assoluto il presidente più presente e più amante del proprio teatro che io abbia mai conosciuto ed anche per questo sono felicissimo di lavorare per questa realtà. Personalmente non finirò mai di ringraziare i tredici dipendenti più tre (perché ci sono tre dipendenti a contratto a tempo determinato) e siccome sono così pochi, per una volta, in meno di un minuto, li possiamo citare tutti; quindi ringrazio: Silvana, Serena, Giulia, una seconda Giulia, Elena, Helenio, Alessandro, Michele, Ivan, Lorenzo, Rama, Daniele, Ilaria, Alessio, Michela e Silvia. Ed il fatto che quest'anno la stagione d'opera passi da 5 titoli a 8 titoli ed in quattro anni abbiamo quasi triplicato la programmazione è dovuto solo ed esclusivamente al fatto che in questo teatro lavora un terzo del personale che lavora negli altri teatri; di conseguenza c'è più margine di spesa per la programmazione artistica. Questo non significa che negli altri teatri la gente non faccia nulla ma significa che il nostro personale lavora per tre e senza di loro una stagione di 8 titoli non sarebbe mai potuta nascere. Un sentito grazie anche a Renato Bonajuto responsabile dei nostri ottimi cast che gli altri teatri ci invidiano e la stampa sottolinea.
Prima di passare ai titoli, vorrei dire che abbiamo anticipato la presentazione della nuova stagione per intercettare il pubblico che normalmente, quando rientra dalle vacanze a settembre e trovava la nostra stagione sul piatto, aveva già deciso dove recarsi in trasferta; i circoli degli amici della lirica, le associazioni musicali e i vari gruppi di melomani, decidono sempre ad inizio estate, fine maggio le trasferte che faranno durante l'anno. Trasferte che muovono pullman di ottanta/cento persone e che, per i motivi citati, mancavano da Novara. Mi auguro che questa programmazione anticipata li riporti al Coccia. Colco l'occasione per dire anche ai nostri cari abbonati che da sempre ci sostengono, che la tempistica è tutta anticipata e quindi per rinnovare l'abbonamento non devono attendere di tornare dalle vacanze ma, se non vogliono rischiare di rimanere senza posto, devono farlo prima.
La stagione d'opera si compone di otto titoli: cinque titoli in abbonamento e tre fuori abbonamento. Si parla di stagione d'opera in quanto il balletto non è stato dimenticato ma semplicemente se ne parlerà in un secondo momento insieme alla stagione di prosa, in una prossima conferenza stampa.
Rigoletto di G. Verdi sarà l'opera inaugurale: un'opera di repertorio, un'opera che molti novaresi mi chiedevano da anni. Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi torneranno, dopo l'Aida di due anni fa e Delitto e Dovere dello scorso anno, ancora una volta per curare la regia. Continuerà la collaborazione con l'Orchestra del Conservatorio Cantelli di Novara, e il Coro che avremo per l'inaugurazione sarà quello del Conservatorio Cantelli unito a quello del Conservatorio Vivaldi di Alessandria. Quindi continua l'opera di coinvolgimento delle realtà cittadine e dei giovani. Una cosa cui tengo molto dire a chi frequenta molto i teatri d'opera è che il protagonista di Rigoletto sarà Roberto De Candia. Fino a qualche anno fa Roberto era famoso in tutto il mondo per quanto riguarda il repertorio buffo. Adesso, da due o tre anni, ha ampliato il repertorio. Ha cantato Falstaff al Maggio Musicale Fiorentino diretto da Mehta, quindi siamo su livelli altissimi; l'abbiamo corteggiato molto per convincerlo a venire a debuttare Rigoletto da noi. Ha accettato e veramente non potevamo avere di meglio!
Un altro titolo a cui tengo particolarmente è The Beggar's Opera: un'opera ai tempi molto famosa in quanto le musiche erano canzoni popolari del '700. Quindi un'opera composta con della musica che già esisteva e che tutti potevano canticchiare. Questo tipo di opera è stata ripresa nel '900 da Kurt Weil che ne ha riscritto il libretto, musica e drammaturgia diventando L'opera da tre soldi. Questo è stato fatto altre volte. Ad esempio in Australia Bonynge e la Sutherland proposero una nuova versione dove c'era addirittura Angela Lansbury (la celebre Signora in Giallo) che aveva una parte.
Questa nuova edizione invece è stata curata da William Christie per la parte musicale e Robert Carsen per la regia. Vi ricordo che Robert Carsen è fra i cinque (per essere larghi) registi più famosi al mondo. Ragion per cui, avere Carsen a Novara è un grande risultato e credetemi, è un'operazione veramente molto interessante che il pubblico non dovrebbe lasciarsi sfuggire. Aggiungiamo che questa produzione internazionale, in Italia sarà possibile vederla solamente al Teatro Coccia e al Teatro Verdi di Pisa con cui collaboriamo anche per il Mosé in Egitto, altro titolo della prossima stagione.
Mosé in Egitto è un titolo rossiniano molto difficile che dal 1861 manca a Novara ed è, come abbiamo già accennato, in coproduzione con il teatro Verdi di Pisa. Ne approfitto per dire che quest'anno le nostre produzioni saranno tutte coprodotte con altri teatri. Il già citato Rigoletto nascerà in coproduzione con Sassari. Questo significa non solo abbattere i costi ma anche che le nostre produzioni iniziano ad essere interessanti anche per gli altri teatri. Tornando a Mosé in Egitto: è un'opera che non si ascolta quasi mai, la rappresentiamo nel 150° anniversario della morte di Rossini e a 200 anni dalla sua prima rappresentazione (Napoli, 5 marzo 1818); quindi è un'altra occasione imperdibile per venire a vederla nel nostro teatro.
La commemorazione rossiniana si baserà nel nostro teatro su tre appuntamenti: due operistici - uno appunto Mosé e il secondo, fuori abbonamento, una rappresentazione de La cambiale di matrimonio di cui vi parlerò dopo - ed uno sinfonico.
Le nozze di Figaro continua la coproduzione con Ravenna e il Festival di Spoleto e completa la trilogia dapontiana iniziata due anni fa con Così fan tutte e proseguita lo scorso anno con Don Giovanni. Dirigerà Erina Yashima, “pupilla” del M° Muti di cui fu assistente a Chicago; per cui un astro nascente della direzione d'orchestra. Come sempre la regia sarà di Giorgio Ferrara.
Ultimo titolo della stagione sarà La Traviata e spieghiamo per quale ragione Rigoletto e Traviata nella stessa ragione. Sperando che il prossimo nuovo direttore sarà d'accordo l'idea era quella di, in un anno solare, rappresentare la trilogia popolare di Verdi; quindi inaugurazione di quest'anno Rigoletto, dopo quasi sei mesi Traviata e inaugurazione dell'anno prossimo Trovatore. Questo era il progetto. E mi auguro, come ho già detto, che il nuovo direttore condivida anche il titolo pensato per l'inaugurazione successiva, appunto Trovatore. La Traviata che chiuderà questa stagione vedrà la regia di Renato Bonajuto; uno spettacolo che è già stato proposto dal Teatro Goldoni di Livorno, molto interessante, ambientato negli anni '60 del secolo scorso.
Opere fuori abbonamento, tre titoli: Cambiale di Matrimonio in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Due anni fa avevamo avuto l'Elisir d'amore ed era stata una bellissima esperienza che abbiamo deciso di ripetere quest'anno con un titolo rossiniano che va ad aggiungersi al Mosé in Egitto per la commemorazione rossiniana. Laura Cosso, come per l'Elisir, sarà la regista di questo nuovo titolo che verrà rappresentato con i solisti del Conservatorio di Milano, così come l'Orchestra che verrà diretta da Margherita Colombo.
Per parlarvi di Gianni Schicchi devo fare una premessa: dall'anno prossimo il Teatro Coccia aprirà un 'accademia di canto lirico. Un progetto molto impegnativo ma che abbiamo fortemente voluto e che abbiamo inserito anche nel programma ministeriale pensando: quale modo migliore per offrire ai giovani che verranno in accademia se non quello di debuttare in un'opera? Poi mi sono venute alcune idee e visto che è un'opera in cui i cantanti sono giovani ed è un laboratorio, perché non investire su delle realtà cittadine come già succede in altri teatri, specialmente all'estero, creando rete insieme ad altre istituzioni che lavorano nel sociale? Quindi, ho chiesto a chi è di Novara, al sindaco e ad altre persone, mi sono state date delle indicazioni e siamo riusciti ad attivare una collaborazione con FADABRAV Falegnameria Sociale di Novara per le scene e con la Cooperativa Sociale EMMAUS di Novara per i costumi. Questo è l'inizio ma con Davide Garattini, regista di questo titolo ed entusiasta di questo progetto, ci siamo ripromessi di provare a coinvolgere ancora qualcuno. Lo scenografo che collaborerà con FADABRAV sarà Lorenzo Mazzoletti, per altro ex maschera del Coccia. Nell'ambito di questa produzione di Gianni Schicchi i giovani cantanti saranno preparati da un grande artista e bravissimo docente: Federico Longhi il quale sarà anche protagonista nel ruolo del titolo.
In ultima battuta l'opera contemporanea che nella prossima stagione sarà Fantasio – Fortunio di Giampaolo Testoni. Un’opera coprodotta con il Bartók Plusz Operafesztivál che sarà rappresentata al Coccia con l'Hungarian State Opera Orchestra diretta da Balazs Kocsár. Sermpre nell'ambito di questa collaborazione nata intorno all'opera contemporanea, il Teatro Coccia, il prossimo 12 giugno, andrà in trasferta a Miskolc per portare in scena La Rivale, l'opera di Marco Taralli su libretto di Alberto Mattioli che due anni fa ebbe tanto successo a Novara.
Infine, vi anticipiamo che abbiamo inviato al Ministero un progetto per poter dare vita ad un nuovo Festival Carlo Coccia che, se riceveremo l’approvazione, ci darà modo di coinvolgere e stringere la città di Novara intorno al suo illustre concittadino."
Ai nostri lettori salterà all'occhio che probabilmente a nessun altra presentazione di nuova stagione abbiamo dedicato uno spazio come questo riservato al Teatro Coccia, ma ci sembra giusto contribuire a dare ulteriore visibilità ad una realtà che, in netta controtendenza nazionale, ha mostrato di impegnarsi per crescere, riuscendoci, sia come numero di titoli proposti ma anche qualitativamente. In Italia probabilmente solo il Municipale di Piacenza può vantare lo stesso trend positivo.
Danilo Boaretto
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