Enzo Dara è morto la scorsa notte nella sua Mantova, città dove era nato il 13 ottobre 1938.
Debuttò a Reggio Emilia nel 1966 con il ruolo di Dulcamara, uno dei suoi cavalli di battaglia, cantato nel corso della sua lunga carriera, sui palcoscenici più prestigiosi del mondo.
Alla Scala fu Bartolo nel Barbiere di Siviglia di Rossini, Taddeo nell'Italiana in Algeri, Tchelio nell'Amore delle tre melarance. Fu uno dei capisaldi della Rossini Renaissance che prese il via da Pesaro (come dimenticare il suo inarrivabile Barone di Trombonok), cantò al Festival della Valle d'Itria il ruolo di Bartolo nel Barbiere di Paisiello. Cantò dal Metropolitan al Bolshoi, dall'Opera di Vienna al Giappone.
Enzo Dara, in virtù di un innato carisma, strepitose doti attoriali ed una vocalità duttile ed utilizzata sempre in maniera consona ai ruoli interpretati è stato uno dei più grandi bassi buffi della sua generazione. Dagli anni '90 si è dedicato anche ad alcune regie d'opera.
Ci mancherà molto la sua intelligente teatralità, la sua umanità e la sua straripante simpatia.
Danilo Boaretto