Direttore | Diego Ceretta |
Orchestra della Toscana | |
Programma | |
Franz Schubert | Ouverture in stile italiano D 591 |
Sergej Prokofiev | Sinfonia n. 1 op. 25 Classica |
Felix Mendelssohn-Bartholdy | Sinfonia n. 4 op. 90 Italiana |
Per l'inaugurazione dell'ottava edizione dei concerti estivi nelle Ville e Giardini incantati l'Orchestra della Toscana con il suo Direttore principale Diego Ceretta approda alla splendida Villa Medicea del Poggio a Caiano con un bellissimo programma. Sulla facciata della dimora storica, nello spazio fra i due bracci della scalinata (aggiunti nell'ottocento alla struttura originale ideata da Giuliano da Sangallo) viene allestito il palco, forse nell'illusione che l'acustica risenta favorevolmente della posizione più raccolta, ma in realtà il venticello che spira sull'ameno poggio porta via una certa parte dei suoni: è lo scotto da pagare (a parte le condizioni del tempo, nell'occasione di cui scriviamo davvero clemente) per location all'aperto prestigiose come questa, infatti si acquista in ambientazione ma si perde in qualità d'ascolto.
In mattinata sul palcoscenico del Teatro Verdi di Firenze è stato presentato il cartellone della prossima stagione concertistica dell'Orchestra della Toscana, che si preannuncia assai interessante e che, nei limiti del possibile, cercheremo di seguire.
Il programma di questa serata a Poggio a Caiano è davvero impegnativo e permette agli esecutori di spaziare dal 1817, anno di composizione della breve composizione schubertiana in locandina, fino al 1916-17, anni in cui Sergej Prokofiev scrisse la sua prima sinfonia: cronologicamente in mezzo sta la celeberrima Sinfonia n. 4 Italiana di Mendelssohn, degli anni 1831-33.
Si tratta di composizioni, a parte l'iniziale breve pagina schubertiana, molto note, vive e piacevoli, fruibili anche ad un primo ascolto, o adatte (acustica a parte) anche ad una gradevole serata d'incipiente estate sotto le stelle.
Diego Ceretta conferma le ottime impressioni riscontrate in altre occasioni: cura molto i rapporti interstrumentali, ne delinea con precisione attacchi e fraseggi, dimostra di aver provato con grande coscienziosità un programma che (in quanto destinato ad un concerto estivo all'aperto) avrebbe potuto essere un po' tirato via.
Complice la progressiva abitudine all'ascolto in un luogo acusticamente poco adatto, l'esecuzione piu interessante ci è parsa l'ultima, cioè quella della Sinfonia n. 4 Italiana di Felix Mendelssohn-Bartholdy anche se forse nei tempi estremi ha un poco risentito della situazione ambientale col suono degli archi che sembra un po' disperdersi nel loggiato prospicente la villa: un Mendelssohn nel complesso molto raffinato e pulito, che trova i suoi punti di forza nel secondo e nel terzo movimento (Andante con moto e Con moto moderato) eseguiti con poesia e morbidezza d'impasti.
La prima pagina in programma, l'Ouverture in stile italiano di Franz Schubert, ha goduto di una esecuzione un po' anonima e interlocutoria; invece la Sinfonia n. 1 op. 25 Classica di Sergej Prokofiev è affrontata da Diego Ceretta con i giusti tempi e i giusti colori che questa bellissima pagina novecentesca merita: siamo sicuri che quando la eseguirà di nuovo al Teatro Verdi di Firenze (a marzo, secondo il calendario della stagione sinfonica) ce la potremo godere maggiormente e potremo apprezzarne tutte le finezze e sottigliezze che un ambiente chiuso di certo esalterà.
Il pubblico della serata era abbastanza numeroso e ha salutato con calore il direttore e l'Orchestra della Toscana, apparsa in buona forma. A parte qualche rumore di fondo, come un aereo che volava piuttosto basso e qualche sgassata di moto nelle vicinanze, si è trattato di una serata più che piacevole alla quale ha assistito anche un pubblico non avvezzo a certe manifestazioni, un pubblico nuovo del quale la musica ha urgente bisogno.
La recensione si riferisce al concerto del 5 giugno 2024.
Fabio Bardelli