Il frequente rapporto di Georg Solti col teatro di Verdi, rapporto che non si spinge indietro oltre Rigoletto ma che tocca, e talvolta ritocca, tutti i più importanti titoli della maturità del Bussetano, ha certo un vertice, ex aequo col magnifico Don Carlo del ’66 e la sontuosa Aida del ’62, nella personalissima lettura dell’estremo Falstaff. Due gli appuntamenti ufficiali del direttore magiaro colla geniale commedia di Boito: un primo, in studio per la RCA (ma poi riversato in cd dalla Decca...