Contenuti cofanetto | |
Primo cd | |
Harmonielehre | |
Short Ride in a Fast Machine | |
City Noir | |
Secondo cd | |
Lollapalooza | |
Scheherazade.2 | |
The Wound-Dresser | |
Terzo e quarto cd | |
The Gospel According to the Other Mary | |
Direttori | John Adams |
Simon Rattle | |
Kirill Petrenko | |
Gustavo Dudamel | |
Alan Gilbert | |
Maestro del coro | Ciro Visco |
Berliner Philarmoniker |
John Adams ha compiuto settant'anni nel 2017 e in modo sempre più manifesto viene considerato tra i massimi compositori di questa epoca.
I Berliner Philharmoniker sono tra le orchestre più prestigiose del mondo. Secondo molti esperti, sono l'orchestra migliore al mondo.
Simon Rattle ha diretto i Berliner Philarmoniker per oltre quindici anni. Il primo compositore “in residence” che ha avuto in questo periodo è stato John Adams, nella stagione 2016/2017. Kirill Petrenko, altro peso massimo della direzione orchestrale, è stato eletto dai Berliner come successore di Simon Rattle. Alan Gilbert è un importante direttore statunitense. Gustavo Dudamel è tra i più famosi direttori al mondo: enfant prodige venezuelano, ha poi confermato le proprie doti continuando a dirigere ad altissimo livello orchestre di tutto il mondo, oltre a essere stato il più giovane direttore ad aver diretto il celeberrimo concerto di capodanno a Vienna.
Questo il compositore, questa l'orchestra e questi i direttori che troverete nel nuovo cofanetto della Berliner Philharmoniker Recordings. Quattro compact-disc e due blu-ray per praticamente cinque ore di musica da ascoltare e cinque ore da ascoltare e vedere in alta definizione. Il cofanetto, oltretutto, il cui unico difetto materiale potrebbe essere la forma e dimensione inusuale (rettangolare e un po' troppo lunghetta per essere messa di fianco agli altri compact disc), presenta alcuni contenuti “bonus”: interviste e una sorta di mini-documentario dal titolo Short Rides with John Adams (che fa il verso a una delle composizioni presenti nel cofanetto), oltre a un biglietto della durata di 7 giorni per il servizio di “Concert Hall” digitale dei Berliner Philarmoniker (in pratica l'accesso per una settimana ai servizi di streaming in alta definizione dell'orchestra berlinese) e un codice identificativo per scaricare dal sito della casa discografica i file musicali del cofanetto in alta definizione audio. Dulcis in fundo, la parte testuale del cofanetto è corredata da splendide foto del fotografo Wolfgang Tillmans ispirate ai lavori di Adams. Una vera prelibatezza, insomma.
Tutto questo sarebbe solo fumo negli occhi, se a cotanto incartamento non corrispondessero dei contenuti musicali di alto livello. I contenuti musicali, però, sono di ottimo livello.
Il primo cd contiene uno dei capolavori di Adams, Harmonielehre, qui diretto dallo stesso Adams; l'andamento appare più solenne, meno vivace di altre versioni, con un nonsoché di epicizzante, e la potenza e la precisione dell'orchestra si sfogano appieno a partire dai primi accordi. Poi compare un breve pezzo divertente diretto da Alan Gilbert, Short Ride in a Fast Machine, che Adams racconta di aver composto dopo un traumatico giro nella Lamborghini del cognato. Gilbert dirige anche l'altro brano breve del cofanetto, in apertura del secondo cd, Lollapalooz: in entrambi i brani, veloci e brillanti, viene valorizzata la componente esteriormente virtuosistica dell'orchestra. Il primo cd si conclude con un lavoro affascinante della durata di circa mezz'ora diretto da Gustavo Dudamel: City Noir. Qui Adams fonde, in perfetto stile postmoderno, le sonorità misteriose e scivolose tipiche dei film noir con le incursioni di a solo virtuosistici affidati ai fiati, in particolare al sassofono contralto di Timothy McAllister. In alcuni momenti sembra di ascoltare una colonna sonora descrittiva che si tira quasi in disparte, in altri dei lunghi brani di improvvisazione free jazz. Come spiega lo stesso Adams, si tratta della “natura contraddittoria della città”.
Il secondo cd, dopo il breve brano di apertura, presenta Scheherazade.2, “Sinfonia drammatica per violino e orchestra”, uno dei lavori più recenti di Adams, composta nel 2014/2015 e diretta per la prima volta a New York con la New York Philarmonic Orchestra nel marzo del 2015. Si tratta di musica “a programma” nella quale Adams cerca di infondere la propria passione politica, in questo caso per le battaglie femministe, e la storia narrata è quella di una moderna Shahrazād che lotta contro la violenza del mondo cercando di ammansirlo con le evoluzioni del proprio violino. A suonare il violino Leila Josefowicz, la stessa che ha dialogato con Adams nel periodo di creazione dell'opera e che ha suonato alla prima mondiale di New York.
Lo stesso fervore ideologico lo troviamo, con più malinconia, in The Wound-Dresser, lavoro di quasi venti minuti per baritono e orchestra ispirato all'omonimo poemetto di Walt Whitman contenuto nella raccolta Drum-Taps. I versi narrano lo stupore e l'angoscia del soldato – il poeta Whitman che si fa infermiere – di fronte ai feriti e ai moribondi della guerra civile americana. Le parole di incredulità e il rifiuto di raccontare episodi “eroici” della guerra a favore di una narrazione incentrata sulle sofferenze fisiche e spirituali degli individui si accompagnano quasi naturalmente alla critica delle apparenze, del “mondo dei guadagni”, che va avanti tranquillo nonostante le tragedie e le sofferenze e le morti. canta Georg Nigl e il fraseggio è elegiaco e sofferto, la voce si piega alle richieste della partitura e del direttore, Petrenko, che scava a fondo nelle possibilità dinamiche offerte dall'orchestra berlinese, con escursioni potenti e sonorità tra il guerresco e il fantasmatico.
Il terzo e il quarto cd contengono l'intera opera-oratorio The Gospel According to the Other Mary, eseguita il mese scorso all'Auditorium Parco della Musica di Roma con un cast molto simile. Anche questo splendido lavoro (per la cui analisi rimando alla recensione linkata) è diretto da Simon Rattle, che sembra prediligere le parti meditative e di denuncia sociale, le tinte fosche e apocalittiche, mentre un brano molto ritmato e dal grande impatto come il coro femminile En un dìa de amor perde lo spirito travolgente che, per esempio, si ascolta in altre versioni come quella diretta proprio da Gustavo Dudamel nel 2012, alla guida della Los Angeles Philarmonic.
In sintesi, un cofanetto che davvero non può mancare agli appassionati di musica “colta” contemporanea e agli estimatori del lavoro di John Adams.
Michelangelo Pecoraro