Tiorba | Jonas Nordberg |
Supporto | 1 CD |
Etichetta | BIS - 2417 SACD |
Distribuzione | Ducale |
Giovanni Girolamo Kapsberger (Venezia 1580-Roma 1651) è rimasto silente per lungo tempo. Solo dagli anni Novanta Rolf Lislevand con la tiorba e Paul O’Dette con il liuto cominciarono ad esplorare le vaste praterie del suo repertorio, seguiti da Maria Cristina Pluhar a partire dal 2000. Quest’ultima dedicò proprio a Kapsberger il suo ensemble L’Arpeggiata, richiamando una famosa toccata del Tedesco della Tiorba, come si era autonominato lo stesso Kapsberger.
Di famiglia tedesca, ma italiano di nascita e di formazione, nacque a Venezia dove pubblicò le sue prime opere. In seguito sviluppò la sua carriera soprattutto tra Napoli e Roma. Al tempo fu molto conosciuto ed ebbe una carriera brillante, sia come teorico del liuto e della tiorba che come accompagnatore di cantanti, conclusa però in disgrazia per motivi non ben definiti, come si desume dalle scarse conoscenze sulla sua vita. Di certo era un compositore anomalo e fuori dagli schemi, in certi casi molto avanti rispetto alla sua epoca. Proprio questa sua cifra eccentrica ha fatto la sua fortuna negli ultimi due decenni di riscoperta della musica antica. Alcuni suoi rif sono ormai un passaggio obbligato del repertorio antico/moderno, e risuonano frequentemente nei concerti dedicati alla musica strumentale e vocale del Seicento. Se spesso compare in raccolte discografiche di autori vari, non è così frequente la pubblicazione di interi compact disc dedicati alla sua produzione puramente strumentale. Pertanto risulta benvenuta questa monografia della casa svedese BIS dedicata ai suoi capolavori, il Libro primo d’intavolatura di chitarone (Venezia, 1604) e il Libro quarto d’intavolatura di chitarone (Roma, 1640), che lo riconduce alla sua dimensione di autore e di teorico di valore.
Jonas Nordberg, giovane strumentista svedese, si dimostra interprete pacato e sensibile, lontano da effetti ed eccessi, più incline a costruire una narrazione compiuta di un percorso musicale che a stupire, nel rispetto di ciò che sta eseguendo. Così alcuni brani come il Canario, che sono ormai dei grandi hit del Seicento musicale, entrano a far parte di una enunciazione complessiva e inducono a riflessioni diverse dall’ammirazione tutta di cuore che tanto colpisce il pubblico di concerti. La sublime Toccata Arpeggiata, attesa come un assolo di Jimi Hendrix dai barokkettari, è resa con garbo e intelligenza e una tale scioltezza tecnica da farla sembrare leggera e così perfettamente semplice. Anche le danze, sostenute da un ritmo molto definito, non perdono di sostanza e mantengono intatta la loro identità. La collaborazione tra Kapsberger e Girolamo Frescobaldi è testimoniata dalle variazioni sull’Aria di Fiorenza, una summa di tutte le possibilità tecniche ed espressive della tiorba rese con efficacia da Nordberg, a dimostrazione della versatilità di Kapsberger.
Nordberg dà nel complesso una lettura “aggiornata” di quello che è stato ed è quasi un fenomeno a parte nella rinascita del Seicento musicale, trattandolo come un classico e non come un divertissement.
Daniela Goldoni